AGI - Gianluca Soncin, fermato con l'accusa di avere ucciso l'ex fidanzata Pamela Genini, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio davanti al gip Tommaso Perna che si è svolto nel carcere di San Vittore. Soncin ha scelto la strada del silenzio di fronte all'accusa di omicidio aggravato da premeditazione, stalking, crudeltà e futili motivi. L'accusa, rappresentata dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, ha chiesto la convalida del fermo e la misura cautelare del carcere.
Pamela, 29 anni, è l'ultima donna vittima di femminicidio. Una violenza da parte del suo ex, cui aveva detto di voler interrompere la relazione, vista in tempo reale dai dirimpettai di quel terrazzino in via Iglesias nel quartiere Gorla di Milano in cui tutto si è consumato. L'allarme, seppure dato subito dai vicini al 112, anche perché Pamela aveva chiesto aiuto a un altro suo ex, non ha potuto evitare la morte della donna.
Gianluca Soncin, 52 anni, ha infierito su di lei con il suo coltello per ben 24 volte anche mentre la polizia faceva irruzione al civico 33, forzando il portoncino di ingresso e poi la porta dell'appartamento del femminicidio. Poi all'arrivo degli agenti sul terrazzino, si è autoinferto due coltellate ed è stato ricoverato all'ospedale Niguarda. La sua auto è parcheggiata dalla tarda serata di ieri nella strada del delitto.
Gip, Soncin può uccidere madre vittima
Gianluca Soncin potrebbe uccidere la madre di Pamela Genini e "prendere di mira" F.D., l'ex fidanzato le cui dichiarazioni sono state decisive per ricostruire gli ultimi istanti di vita della donna e il contesto violento in cui è maturato l'omicidio. Lo scrive il gip Tommaso Perna nel provvedimento di convalida del fermo spiegando che c'è il pericolo di recidiva.
"In tal senso, infatti, denotano le stesse modalità dell'azione, violenta e agevolmente ripetibile. Peraltro, sul punto si evidenzia che ha minacciato di morte anche la madre della vittima, non potendosi allo stato escludere che egli porti a compimento anche tale gesto, preannunciato piu' volte. Parimenti degno di nota è il pericolo che l'indagato, nella sua follia omicidiaria, possa prendere di mira anche F.D. che oltre ad essere reo di essersi frequentato con la vittima prima di Soncin, ha contribuito in misura significativa alla ricostruzione del contesto".